Ci potrebbero essere anche altre letture interpretative del giardino? Alcune di quelle presentate si basano su una concezione religiosa e trovano nel giardino la trasposizione di principi trascendenti e di messaggi dottrinali. Nulla vieta di immaginare altre letture del giardino, dandone una interpretazione cristiana, islamica, ebraica o di qualsivoglia concezione religiosa o ideologica. Mi vengono in mente anche interpretazioni ‘laiche’, ad esempio storiografica, politica, psicoanalitica etc.

Tutto dipende dalle convinzioni, dalle inclinazioni e dalla fantasia dell’osservatore. Ciascuno può vedere nel giardino quello che vuole.

Il giardino può anche essere frutto di un’ispirazione di tipo paesaggistico. Nel fondamentale libro Japanese Gardens del prof. Günter Nitschke un simile approccio è considerato tra gli archetipi del giardino giapponese.

Paesaggio giapponese

Il Giappone è un arcipelago di centinaia di isole. Più del 70% del paese è montagnoso. Nel linguaggio descrittivo del paesaggio giapponese si usano termini come: “isolotti in mezzo al mare”, “tortuosi fiumi tra i monti”, “coste aspre e rocciose”, “cascate a gradoni”, “ruscelli montani pieni di ciottoli”. Questi sono gli stessi termini usati nel vocabolario dei giardini. Dunque gli elementi e le forme del giardino riflettono quelli del panorama geografico del paese. Il disegno del giardino giapponese è intimamente connesso con l’essenza del paese come appare nell’immaginario collettivo.

Giardino paesaggistico

I due trapezi in cui è suddiviso il giardino rappresentano due paesaggi marini, uno diurno e uno notturno.

In uno c’è una penisola verdeggiante, con una vegetazione (l’acero) che cambia in ogni stagione. La forma dell’acero, a palchi, rappresenta la conformazione del promontorio, ben distinguibile di giorno. Sulla punta della penisola c’è una roccia a picco sul mare di brecciolino chiaro. Vicino alla costa uno scoglio affiora tra le onde, mentre al largo una barca naviga faticosamente verso un faraglione scuro. Il mare è piuttosto mosso e le onde parallele si infrangono sulla costa e sull’isola, creando cerchi di onde di risacca.

Nell’altro trapezio la situazione è simile: c’è una penisola che si stende sul mare e un isolotto in lontananza, ma è notte e il mare è scuro, mentre la luna illumina il faraglione e le rocce della penisola, che appaiono chiare. Di notte la vegetazione dell’isola è come un’ombra scura e di tonalità uniforme in ogni stagione e questo è rappresentato dal verde opaco dell’ulivo e dalla sua forma compatta. Sotto l’ulivo una roccia scura e piatta, posta in posizione verticale, simula una cascata, ma per vederla bisogna girare intorno al giardino.

Il profilo del monte Fuji sul bandone di fondo sostituisce l’insignificante paesaggio circostante e lo inserisce nel giardino secondo una diffusa tecnica (Shakkei) utilizzata dagli architetti paesaggisti giapponesi. In primo piano un ramo di ciliegio in fiore, che richiama la primavera.

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