Il bosco intensivo

 

Nel Parco Garbatella

Uno strano bosco fitto fitto

Per la Festa dell’Albero 2017, dopo aver piantato circa 100 alberi nel parco, abbiamo realizzato quello che abbiamo chiamato “il Bosco Intensivo”: circa 180 alberi piantati in un’area di un centinaio di metri quadri, verso la Cristoforo Colombo, per costituire un ulteriore schermo verso l’inquinamento della Via Colombo.

Troppo vicini? Siamo matti? Forse…

Ma la nostra scelta si basa su alcuni riferimenti di video e articoli che illustrano questo concetto, nella linea di quanto proposto da Akira Miyawaki, già professore alla Yokohama National University, quasi novantenne, che ha girato il mondo piantando oltre 40 milioni di alberi in 15 paesi diversi.

Guardate qui: http://thenexttech.startupitalia.eu/4593-20151116-shubhendu-afforest-deforestazione

Nel video qui affianco si illustra il concetto.

Secondo queste esperienze gli alberi cresceranno molto più rapidamente. In sintesi, ci sono molti elementi che sembrano ragionevoli, e cioè la crescita stimolata dalla competizione per la luce, la reciproca protezione (umidità e quindi migliore utilizzazione dell’acqua che ricevono, dal caldo o dal freddo). La richiesta di acqua è infatti più limitata, poiché gli alberi vicini permetteranno più facilmente il mantenimento dell’umidità. Questo è un altro punto positivo, perché abbiamo una cisterna nel Parco che recupera l’acqua dalla fontanella pubblica e quindi l’acqua è comunque limitata. D’altronde, avevamo prevalentemente alberi piccoli e quindi, facendo di necessità virtù, siamo ricorsi al Bosco Intensivo come unica possibile alternativa. Abbiamo piantato, in maniera mixed come indicato nella documentazione di Afforest (scaricabile free), sia arbusti, sia alberi a differente sviluppo come altezza, comunque tutte piante da clima mediterraneo tra cui frassino maggiore, orniello, acero campestre, bagolaro, ontano nero, carpino bianco, ciliegio, tiglio e olmo, roverella, ginestre, ligustri, sanguinelle, viburni. Fra l’altro queste piante hanno anche buone capacità di assorbire le particelle inquinanti dovute al traffico della Via Colombo, per migliorare il “microclima” del Parco.

Ovviamente il tutto va controllato, per capire se effettivamente è una bufala o no. Abbiamo quindi cominciato un monitoraggio continuo dell’evoluzione della piantagione.

A un anno di distanza il bosco intensivo cresce e si arricchisce di nuove piantine

A un anno di distanza dalla sua realizzazione e dopo aver integrato alcune perdite estive, il bosco intensivo vegeta e prospera, dandoci conferma che… il sistema funziona!

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