Molte persone mi chiedono cosa significa il giardino che ho realizzato. Vogliono sapere in base a quali principi filosofici del buddhismo zen è stato progettato, cosa vuole rappresentare, qual è il significato delle rocce, del brecciolino e delle piante, perché la rastrellatura è fatta così, quali pensieri vuole suscitare in chi lo contempla, che tipo di meditazione fare davanti al giardino.

Non è facile dare una risposta a questi interrogativi, specialmente tenendo conto dei limiti dimensionali di un post che certamente non può avere la lunghezza di un trattato. Tuttavia, proverò a dare qualche sintetica spiegazione.

 

Buddhismo Zen

Lo zen è la più esoterica delle sette buddhiste, che ricerca l’illuminazione attraverso la pratica della meditazione e lo scardinamento del pensiero logico, con i koan. La meditazione è intesa come uno stato di assenza di pensieri, accompagnato, al tempo stesso, da una piena consapevolezza di sé. Le tecniche di meditazione zen tendono a deviare il flusso energetico dell’uomo dall’esterno verso l’interno. Il giardino zen è un giardino meditativo, nel senso che la sua visione favorisce tale inversione di flusso energetico e, quindi, prepara e induce alla meditazione.

 

Giardino zen

Come è rappresentato nel giardino l’approccio zen?

Non tutti i visitatori sono preparati ad affrontare un’esperienza di meditazione orientale, ma con l’approccio zen si possono comunque stimolare sensazioni positive. Le poche rocce che affiorano nello spazio vuoto di sabbia rastrellata a righe parallele permettono alla vista di scorrere liberamente da una parte all’altra del giardino: dalla zona chiara a quella scura, dall’angolo erboso in cui cresce l’acero a quello arido nell’angolo opposto su cui si staglia l’ulivo. Questa fluidità porta ad una percezione complessiva ed univoca del giardino, prescindendo dalle sue componenti, che induce un senso di calma e di serenità.

Il sentiero di rocce piatte, che dal cancelletto si inoltra nel prato e dopo pochi metri finisce nel nulla, rappresenta una incognita, un punto interrogativo a cui non c’è una risposta logica. È un koan enunciato attraverso un elemento particolare del giardino.

 

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