In questi tempi di distanziamento per limitare il diffondersi dell’epidemia Covid19 la cultura viene relegata agli ultimi posti nella scala delle priorità sociali. Ricordo che un ministro dell’Economia di non molti anni fa sentenziò che “Con la cultura non si mangia”. Quindi oggi i teatri sono soggetti a misure molto restrittive; in pratica l’attività teatrale è quasi ferma. Cosa si può fare? Perché non provare ad organizzare spettacoli all’aperto? Il giardino giapponese della Garbatella è un posto ideale per una lettura scenica: il prato funge da palcoscenico e il pubblico può sedersi davanti al giardino rispettando il distanziamento. Detto fatto, è stato rappresentato un testo teatrale su un controverso e poco conosciuto imperatore romano: Giuliano, detto l’Apostata perché, nel suo breve periodo di governo (2 anni), ha tentato di ristabilire la libertà di culto religioso abolendo i privilegi concessi alla religione cristiana in quanto religione ufficiale dell’impero. Francesca Di Meglio e Pierre Bresolin hanno letto e interpretato un testo scritto da Anna Cantagallo.

La rappresentazione ha fornito lo spunto per una aperta discussione tra gli spettatori e ciascuno ha potuto esprimere il suo punto di vista. Credo che in alcuni dei presenti sia sorta la curiosità di approfondire la conoscenza della figura di Giuliano l’Apostata, e questo è stato il risultato più importante prodotto dall’evento.

 

Un breve filmato dello spettacolo…

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